grande riscontro positivo questa metodica contro diverse patologie, prima fra tutte l'ernia del disco e le frequenti infiammazioni articolari di spalla, ginocchio e anca.
Dottoressa, cos'è l'Ossigeno–Ozono Terapia?
Consiste nell'impiego, all'interno della pratica medica, di una miscela di gas, ossigeno ed ozono per combattere le più disparate patologie: dalle ernie discali alle insufficienze vascolari, dalle arteriopatie croniche alle epatiti e molte altre ancora. Fra le numerose tematiche trattate nell'ambito del recente congresso mondiale hanno avuto un ruolo di spicco anche le patologie autoimmuni, le malattie degenerative come il morbo di Alzheimer e Parkinson, l'odontoiatria, l'oncologia, l'antiaging fino alla medicina estetica.
Come avviene la somministrazione del principio attivo?
Il mix di ossigeno e ozono in percentuali variabili, avviene attraverso insufflazione, per via iniettiva o per autoemoterapia (cioè il prelievo di una piccola quantità di sangue che viene ossigenata e reinfusa). Dipende ovviamente dal campo di intervento.
Nel suo studio, quali sono le applicazioni che personalmente esegue a vantaggio dei suoi pazienti?
Ogni tipo di applicazione utile in medicina ma in special modo quelle riguardanti il campo dell'ortopedia e della reumatologia, quindi nei frequenti casi di artrosi e artriti, comprese le artriti reumatoide e psoriasica, tendiniti, sindrome del tunnel carpale, lombosciatalgie, discopatie sia cervicali che lombari e quindi, in primis l'ernia discale.
In quest'ultimo caso, l'ozono terapia si sta rivelando la più efficace alternativa all'intervento chirurgico.
Esatto. I vantaggi sono notevoli e riguardano l'assenza totale dei rischi, un miglior recupero dell'attività fisica e una bassissima recidiva: 5% contro 50% dell'intervento. Nel 70% dei casi l'ernia sparisce dopo il ciclo completo e nel 25% c'è una riduzione totale da non sentire più alcun dolore. In breve, totale di guarigione del 95% in tre mesi.
Come viene utilizzata e quali effetti ha la miscela di ossigeno–ozono?
Si effettua, nel rispetto assoluto della sterilità, con iniezioni paravertebrali agendo sull'ernia stessa. L'ozono migliora la perfusione ematica capillare e l'ossigenazione dei tessuti. Questa sua qualità è determinante nell'attenuare la sofferenza ischemica e l'edema radicolare. Esso non solo ottimizza la componente discale, ma tutti i tessuti che circondano la lesione, svolgendo nel contempo un'azione cicatrizzante sulle lesioni discali avviando così il processo degenerativo dell'ernia.
In sostanza la miscela di ozono si comporta come un accelerante dei normali meccanismi rigenerativi del nostro corpo, e nei casi dove tali meccanismi sono insufficienti a mettere in atto il processo di autoriparazione portando così il disco e la zona circostante verso la guarigione.
Quante sedute sono necessarie?
Il nostro percorso di terapia conservativa abbina all'ossigeno– ozono terapia, che agisce direttamente sull'ernia, manipolazioni specifiche allo scopo di riposizionare il disco vertebrale nella sua sede naturale. In linea generale possono bastare circa 15 sedute di fisiokinesiterapia e 30 sedute di ossigeno–ozono terapia, ma dipende dal caso specifico.
Avvertenze particolari sull'ossigeno–ozono terapia?
Parliamo di un intervento mini invasivo, autorizzato dal Ministero della Sanità italiano, che presenta raramente effetti collaterali e complicanze relative alle tecniche di applicazione a patto che vengano eseguite da mani esperte e nel rispetto delle linee guida. Vanno ovviamente tenute presenti le comuni controindicazioni legate allo stato di gravidanza, favismo, ipertiroidismo, gravi malattie cardiovascolari (gravi infarti miocardici e gravi stati ipertensivi), malattie ematologiche (emopatie con deficit della coagulazione), gravi malattie respiratorie in fase clinica di scompenso.